venerdì 29 maggio 2009

La città di Arbe (Rab)


La parte più impressionante dell'isola di Arbe è in ogni modo la città vecchia di Arbe con il suo bellissimo nucleo antico cittadino. Visitare Arbe sembra una passeggiata attraverso i secoli scorsi. La storia comincia con l'epoca degli Illiri. Li ricordano i storici Plinio e Ptolomeo. Questa fu un una città forte, il centro della diocesi, chiamata Arba dall'imperatore bizantino Costantino Porfirogenet, nel decimo secolo. Dal terzo siecolo avanti Cristo fino al sesto secolo. Arbe ha fatto parte dell'impero romano. Tra i reperti romani un posto speciale appartiene alla piccola anfora con lo scritto «Felix Arba» cioè «Felice Arbe». Quanto la città era sviluppata, meglio di tutto dimostra il fato che aveva l'acquedotto, lo stabilimento balneare, i tempi, il teatro e una rete di vie cittadine. Il ruolo di città fu ottenuto dieci anni dopo Cristo, quando si città in un dcumento dell'imperatore romano Ottavio Augusto, che la nomina Municipio.
Anche se la città è fondata come romana, per l'aspeto odierno ringraziamo lo stile romanico, cosi che Arbe è, con le sue chiese, i suoi campanili e i suoi palazzi, un vero gioiello romanico rinascimentale. Dei quattro campanili il più antico è quello di Sant'Antonio che risale all'anno 1181. Spesso si possono veder gli stemmi gentilizi delle famiglie di patrizi, sul davanti delle case da loro possedute. La ricchezza naturale (sale, legna, olio d'oliva, seta, vino), e la strategica posizione del traffico commerciale navigabile dell'Adriatico, furono il motivo per cui molti dignitari veneziani venivano compiaciuti a lavorare sull'isola di Arbe e qui vi rimanevano. Tra le molte chiese si distingue la chiesa dell'Assunzione della Vergine Maria, che fa benedetta da Papa Alessandro III nell'anno remoto 1177, e che è adorna di ricche e splendide decorazioni.
Arbe fu nel suo tempo certamente il centro intellettuale e spirituale, perciò non è strano che abbia prodotto due grandi uomini, uno teologo e fisico ottico di nome Mark Antonio de Dominis, e l'altro un bravo maestro fonditore di campane e di cannoni, di nome Ivan Rabljanin. L'isola è orgogliosa di un santo, San Marino, fondatore dello stato di San Marino. D'estate la città di Arbe è il posto più vivace e più visitato dell'isola. Dalla piazza San Cristoforo fino alla Loggia si estende la via centrale, che nella stagione si transforma in vetrina commerciale e galleria di tutte le cose possibili. Davanti all'entrata della città antica di Arbe vi attende la piazza soleggiata di Santo Cristoforo. Nella piazza c'è una fontana con due sculture di Califronte e della pastorella Draga, protagonisti della leggenda di castità e di un amore infelice. La città è un centro urbano medievale cinto da muraglie. Se amate le città antiche in cui ogni edificio ricorda a decine di generazioni, nella città di Arbe vi sentirete benissimo. Subito vicino alla muraglia si trova un parco splendido di nome Komrčar, sotto di cui c'è una lunga passeggiata e l'impianto balneare.

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